Poche esperienze possono provocare negli esseri umani un dolore profondo come la fine di una relazione d’amore.
Una relazione interrotta, la perdita di una persona cara, un licenziamento, essere costretti a lasciare la propria casa: sono tutte situazioni caratterizzate da un rapporto che si interrompe e da sogni e aspettative che si infrangono.
Sono state descritte le reazioni più comuni alla fine di una relazione d’amore. Se in questo momento ti trovi a vivere una rottura (o ti è capitato di viverla in passato) prova a leggere le seguenti affermazioni:
- Ti sembra di vivere un incubo irreale. Trovi difficile realizzare che la storia sia finita e stenti a credere che sia successo realmente. In certi momenti puoi percepire distacco emotivo o senso di vuoto (Fase di shock);
- Ti chiedi se riuscirai mai a riprenderti, se potrai mai più fidarti di qualcuno o essere nuovamente felice;
- Percepisci la stanchezza mentale. Senti la spossatezza, la difficoltà a concentrarti e prendere decisioni. Senti di non farcela a far fronte alle richieste della vita quotidiana e più in generale agli avvenimenti futuri;
- Provi i sintomi dell’ansia durante la giornata; puoi avere tachicardia, respiro affannoso, ti senti paralizzato dalla paura. Talvolta la sintomatologia ansiosa può raggiungere l’intensità del panico;
- Anche se hai compreso che la tua relazione è finita hai difficoltà ad accettarlo emotivamente, capita di pensare che prima o poi il tuo partner tornerà;
- Ti percepisci emotivamente labile. Ti risulta difficile controllare le tue emozioni, vivi momenti di ansia, tristezza ed esplosioni di rabbia.
- Provi imbarazzo e vergogna nel raccontare alle persone che la tua relazione è finita;
- Durante la giornata hai pensieri intrusivi (non volontari e non desiderati) relativi a come e perché la relazione sia finita; talvolta anche durante la notte. Ripensi ossessivamente agli ultimi momenti insieme, alle conversazioni avute, alle ultime settimane o ultimi mesi;
- Ricerchi il tuo ex partner, provi a contattarlo ripetutamente e/o vai a vedere i suoi profili social;
- Hai problemi a dormire e a mangiare; soffri di insonnia o dormi molto (tipo sonno difensivo), mangi troppo o troppo poco;
- Se sei genitore sei preoccupato per l’effetto della separazione sui tuoi figli. Ti senti in colpa per non esser riuscito ad evitargli questo dolore e sei preoccupato per gli effetti della separazione sia sul piano emotivo sia su quello materiale;
- Se la tua storia è finita a causa di un tradimento ti senti umiliato, provi vergogna , rabbia e un forte senso di ingiustizia;
- Ti senti sopraffatto della vita quotidiana. Qualsiasi incombenza diviene un peso, anche ad esempio fare la spesa, pulire casa. Oppure, al contrario, ti senti pervaso da un senso di energia frenetica, hai difficoltà a star fermo e senti che soltanto stando in perenne movimento eviterai di pensare a quanto accaduto e quindi soffrire;
- Decidi volontariamente di restare da solo a casa e non vuoi vedere nessuno oppure al contrario cerchi di riempire di impegni ogni momento della giornata per non rimanere solo.
È probabile che ti sia riconosciuto in qualcuna di queste affermazioni.
Come è evidente, molte di queste reazioni sono diametralmente opposte e potrebbero apparire incoerenti. Questa apparente “incoerenza” è in verità la dimostrazione della complessità umana; ognuno di noi può provare emozioni molto diverse e quindi può reagire con comportamenti altrettanto diversi.
Non vi è nulla di sbagliato o “anormale” in questo. È molto importante legittimarsi queste emozioni e validarle come la “normale reazione” alla fine di una relazione.
Certamente sapere che miliardi di persone vivono (o hanno vissuto) ciò che stai vivendo tu in questo momento non diminuisce la tua sofferenza, ma può aiutarti a considerare l’idea che ti trovi in un momento di transizione e che non c’è nulla di sbagliato in ciò che stai provando.